Credo che ognuno di noi, abbia oramai notato, che la nostra vita è un’eterna armonia tra gli opposti.
Non può esistere una giornata luminosa senza una buia nottata, il bianco senza il nero, il caldo senza il freddo, l’estate senza l’inverno e l’asciutto senza il bagnato.
Viviamo in un’eterna danza continua tra gli opposti e questo succede anche per i momenti positivi che non esisterebbero senza quelli negativi.
Infatti non conosceremo mai il dolce sapore della felicità senza prima aver assaggiato il sapore amaro della tristezza, funziona in questo modo e non c’è nessuna maniera per poterlo evitare.
C’è però un importante e fondamentale filosofia di vita, che nasce da una grande consapevolezza, che se applicata nella nostra quotidianità sarà in grado di farci vivere con più serenità: capire che i periodi negativi della nostra vita sono necessari.
Dobbiamo imparare infatti a coltivare un profondo amore per tutto ciò che ci accade, bello o brutto che sia.
Non dovremmo più cercare di scappare a tutti i costi da questi periodi negativi, perchè senza di loro saremmo persi, non potremmo infatti mai vivere i periodi positivi e quindi sarebbe come morire e spegnerci definitivamente.
Dobbiamo essere in grado di arrenderci, perchè arrendendoci accettiamo tutto quello che ci accade.
Ci apriamo alla vita.
Qualunque azione decidiamo di intraprendere in uno stato di resistenza interiore o di negatività, creeremo ancor più resistenza all’esterno e la vita non ci sarà d’aiuto.
Infatti se le serrande sono chiuse il sole non può entrare.
Sembra scontato ma la realtà è che crediamo di essere più potenti del nostro destino e crediamo di poter avere il controllo di ogni cosa, anche quello che è letteralmente impossibile da controllare.
Proprio per questo motivo quando bussa alle porte della nostra esistenza un periodo apparentemente negativo noi sprofondiamo nel panico più totale e diventiamo depressi, tristi, arrabbiati, spaventati e frustrati.
Invece che accettare, come per natura, questo periodo negativo, noi iniziamo a dimenarci con tutte le nostre forze, per cercare di scacciarlo, senza ottenere risultati.
Infatti parliamo proprio della più grande insegnante che potremmo mai desiderare: la natura.
Lei è la nostra più grande maestra, che abbiamo smesso di ascoltare da troppo tempo e proprio per averle voltato le spalle ci siamo perduti in luoghi oscuri e lontani.
Torniamo a prendere esempio da lei, ad osservarla a fondo e a comprendere l’esistenza in cui ci troviamo.
La natura ci insegna ad essere grati profondamente per i periodi bui che attraversiamo.
Come?
Forse ci siamo dimenticati del tutto che una magnifica farfalla che vola nei prati esiste solo perchè prima era un piccolo bruco, come ci siamo dimenticati che i fiori più colorati sono in grado di sbocciare solo dopo il gelido inverno in cui la pianta è resistita e ha tenuto duro.
Anni fa, quando avevo una visione ristretta del mondo, non potevo sopportare l’idea di soffrire o più semplicemente di svegliarmi in una giornata grigia di pioggia intensa.
Mi innervosivo e molto spesso finivo schiava di ansia e depressione, perchè ero scollegata dalla vera essenza della vita e non mi rendevo conto che quella pioggia avrebbe fatto crescere tutte le piante del mio giardino.
Infatti, proprio come la pioggia fa crescere i frutti di cui ci nutriamo, i momenti negativi sono in grado di farci evolvere come esseri umani e di renderci sempre più forti e consapevoli.
La domanda che dovremmo porci quando stiamo attraversando un momento per noi drammatico è: sarei la persona che sono ora senza aver vissuto i precedenti periodi negativi?
Come allo stesso modo dovremmo chiederci: riusciremmo a mangiare questa frutta così buona se non esistessero giornate piovose?
La vita è più semplice di quello che la nostra mente e il nostro ego ci fanno credere.
Se stiamo vivendo un periodo molto difficile della nostra vita dobbiamo provare ad accettarlo con tutta la nostra anima e comprendere che ciò che ci succede è necessario, anche se ora non ne troviamo il motivo.
Ricordiamoci sempre: le cose spiacevoli non accadono a noi, accadono per noi.
Non esiste chiave più grande per aprire la porta della serenità.
Tutto quello che ci accade è esistenza allo stato puro, è vita, nel dolore e nella gioia.
Senza di essi saremmo solo degli atomi ambulanti senza crescita ne emozioni.
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che dopo questo periodo buio inevitabilmente verremmo irradiati dalla luce più calda che abbiamo mai visto e torneremo a gioire e a vedere i colori del mondo ancor più di prima.
È solo questione di tempo, di accettazione e di tanta pazienza.
A tale proposito mi sento di condividere con voi una delle mie parabole zen preferite, che potrà farvi comprendere meglio questo concetto:
Buddha e i suoi discepoli intrapresero un lungo viaggio durante il quale attraversarono diverse città.
Un giorno in cui faceva molto caldo, avvistarono un lago e si fermarono stremati dalla sete. Buddha chiese al suo giovane discepolo:
– Ho sete. Puoi portarmi dell’acqua di quel lago?
Il discepolo andò al lago, ma quando arrivò, vide che proprio in quel momento lo stava attraversando un carro trainato da buoi.
Di conseguenza, l’acqua era diventata molto torbida. Il discepolo pensò: “Non posso dare da bere al maestro quest’acqua fangosa”.
Così tornò e disse a Buddha:
– L’acqua del lago è molto fangosa. Non penso che possiamo berla.
Dopo mezz’ora, Buddha chiese allo stesso discepolo di tornare al lago e portargli dell’acqua da bere. Il discepolo tornò al lago.
Però, con suo sgomento, vide che l’acqua era ancora sporca.
Tornò e lo disse a Buddha, questa volta con un tono conclusivo:
– L’acqua di quel lago non si può bere, faremmo meglio a raggiungere il villaggio dove gli abitanti possono darci da bere dell’acqua pulita.
Buddha non gli rispose, ma non si mosse neanche lui. Dopo un po’, chiese sempre allo stesso discepolo di tornare al lago e portargli dell’acqua.
Il discepolo andò di nuovo al lago perché non voleva sfidare il maestro, ma era furioso perché questo lo mandava avanti e indietro dal lago, quando sapeva già che l’acqua fangosa non poteva essere bevuta.
Ma questa volta, quando arrivò sulla riva del lago l’acqua era limpida e cristallina.
Così ne raccolse un po’ e la portò a Buddha.
Buddha guardò l’acqua, e poi disse al suo discepolo:
– Cosa hai fatto per pulire l’acqua?
Il discepolo non capiva la domanda, era evidente che non aveva fatto nulla. Buddha quindi gli spiegò:
– Aspetta e lasciala stare.
Quindi il fango si deposita da solo e tu hai dell’acqua pulita.
Anche la tua mente è così! Quando è disturbata devi solo lasciarla stare.
Dagli un po’ di tempo.
Non essere impaziente e troverà l’equilibrio da sola.
Non devi fare alcuno sforzo per calmarla.
Tutto passerà se non ti affanni.

Ciao sono Giulia, viaggiatrice zaino in spalla, copywriter e amante della vita in tutti i suoi aspetti. Il mio scopo è quello di ispirare le persone, attraverso le mie parole, a scoprire il mondo, vivere la vita che desiderano davvero, valorizzare il proprio limitato tempo e sorridere sempre.