Il principale compito nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso. Erich Fromm
Viviamo in un mondo in cui se decidi di andare controcorrente o risplendere della tua luce ti fanno sentire insignificante e sbagliato e se intraprendi una strada alternativa vieni giudicato come nullafacente o strano.
Un mondo che ci vuole tutti come dei piccoli burattini ordinati.
A 18 anni bisogna diplomarsi, a 25 anni bisogna laurearsi, a 26 anni bisogna trovarsi un lavoro fisso con contratto a tempo indeterminato, a 30 sposarsi e fare famiglia e il resto del tempo che rimane bisogna abbassare la testa e continuare a lavorare per poter mantenere tutte quelle cose materiali di cui ci siamo riempiti.
Poi bisogna aspettare la pensione e finalmente quando arriva non abbiamo più le forze per realizzare tutti i nostri desideri e godere del tempo libero.
Questo è il riassunto dell’80 per cento delle persone che abitano questo mondo.
Ma niente più di questo può essere dannoso perché diventiamo davvero ridicoli quando vogliamo apparire per ciò che non siamo.
Eseguiamo questi comandi a catena per tutta una vita senza nemmeno fermarci a riflettere sul fatto che forse non per forza è giusto essere partecipi a questa recita.
Non abbiamo nemmeno il tempo di fermarci a pensare che abbiamo perso del tutto l’autonomia intellettuale.
Siamo così dentro il sistema che non ci accorgiamo che le persone si sono perse, non sono più persone, hanno lasciato spazio a esseri insensibili e alienati, sconfitti e lobomizzati.
Dovunque guardiamo vedremo persone identiche tra di loro, parlare degli stessi argomenti e lamentarsi delle stesse cose.
È così che ci vogliono.
Con gli stessi pensieri, le stesse passioni, gli stessi desideri egoici e materialisti e con gli stessi problemi dettati spesso dalla paura.
Ci vogliono con la testa bassa, in competizione tra noi, ad ambire tutti a un contratto di lavoro indeterminato e all’ultimo paio di scarpe firmate uscite sul mercato.
Ci vogliono con gli occhi incollati al televisore, per spegnere ancor di più, quel poco di intellettualità e creatività che ci è rimasta.
Che possibilità abbiamo?
Abbiamo la possibilità di farci un bellissimo regalo in questa vita, ed è quello di ribellarci all’omologazione, iniziare a ragionare con la nostra testa e soprattutto di abbagliare tutti con la nostra luce.
Possiamo decidere di essere veramente noi stessi ogni giorno.
Non c’è bisogno di ricorrere a violenza e aggressività ma c’è bisogno di riprendere in ogni modo le nostre vite in mano e capire che non dobbiamo per forza appartenere a una categoria.
Personalmente sono molti anni che vivo andando controcorrente e che non ho mai voluto sottostare alle regole di questa società così malata.
Quante volte mi è capitato di ricevere domande del tipo: ” Ma come fai a vivere senza avere un posto di lavoro fisso?” “Quando ti trovi un lavoro normale?” ” Ma hai quasi 30 anni, non è ora di metter su famiglia?” o esclamazioni del tipo “Viaggia ora perché poi quando crescerai non potrai più!” “La vita è molto dura, preparati!”
Purtroppo queste persone sono così addormentate che non capiscono che ognuno di noi è diverso e che non per forza quello che vogliono farci credere sia giusto.
Quando mi relaziono con queste persone mi immagino sempre che siano delle rane e tra poco capirete perché.
Il punto è che dobbiamo iniziare a liberarci da questi concetti e iniziare a risplendere della nostra essenza più pura.
Avete mai sentito parlare del principio della rana bollita?
Si tratta di un principio metaforico raccontato dal filosofo Noam Chomsky, per descrivere la pessima capacità dell’essere umano moderno ad adattarsi a situazioni spiacevoli senza reagire.
Questo principio racconta:
Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda piano piano.
Presto diventa tiepida.
La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’ acqua è calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire.
Allora sopporta e non fa nulla.
Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce semplicemente morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50 gradi avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
Questo principio viene applicato ogni giorno nella nostra società con tecniche di manipolazione di massa e delle coscienze.
Ci vogliono tutti come della rane messe a bollire molto lentamente dentro un pentolone a fuoco lento.
Quindi dobbiamo renderci conto che forse è arrivato il momento di saltare fuori dalla pentola, no?
È meglio un salto un pochino doloroso o una morte certa?
Saltare fuori dalla pentola equivale a saltare nella vita e a risplendere finalmente della propria luce.
Inizia a distinguerti da tutti gli altri.
Non devi per forza seguire il calcio, non devi per forza bere caffè tutti i giorni, non devi per forza imitare tutti quelli che hai intorno solo perché ti fanno credere che se farai il contrario sarai strano.
Smettila di imitare tutti quelli che passano la loro giornata incazzati o depressi ma inizia a sorridere e a ballare.
Niente è più bello di essere completamente se stessi e niente ti farà gioire in tal modo.
Anche tu ti senti una rana o stai facendo qualcosa per cambiare la tua situazione?

Ciao sono Giulia, viaggiatrice zaino in spalla, copywriter e amante della vita in tutti i suoi aspetti. Il mio scopo è quello di ispirare le persone, attraverso le mie parole, a scoprire il mondo, vivere la vita che desiderano davvero, valorizzare il proprio limitato tempo e sorridere sempre.
Grande! La penso anche io così, inizialmente mi sentivo strana, messa da parte, ma ora lo so, che non sono matta, sono solo diversa, come tutti, solo che non tutti si rendono conto che l’importante è quello che sei, e come ti senti, tutto il resto non conta alla fine 😊
Ciao Elisa, sono molto felice che tu non ti senta più strana, ma solo te stessa. Vivi la vita al meglio e irradia tutti con la tua essenza che è unica e inimitabile, un abbraccio Giulia 🙂