Giro del mondo a piedi: sogna e fatti ispirare da Nico
Sai qual è il modo più autentico e affascinante per intraprendere un vero viaggio?
Quello di farlo camminando.
Esplorare gli angoli più nascosti di questa strepitosa terra e farlo con lentezza, contando solo sulle proprie forze e sulla propria motivazione.
Una cosa davvero assurda per molti e un sogno meraviglioso invece per altri.
Ho deciso di condividere la storia di questa forza della natura di nome Nicolò, che sta viaggiando per il nostro incredibile mondo a piedi e sta vivendo avventure che si porterà nel cuore per tutto il resto della vita.
Fatti ispirare e leggi questa intervista ricca di insegnamenti e racconti unici e mozzafiato.
1. Ciao, chi sei e come mai hai deciso di intraprendere questo viaggio così particolare?
Ciao, io sono Nico, un Vicentino anno 1993 nato e cresciuto in provincia di Vicenza.
Non sono più un viaggiatore già da qualche tempo, sono diventato un pellegrino a tutti gli effetti, una persona che vive con semplicità e che ama entrare a contatto con realtà umili.
Sono un nomade, un essere vivente che si sposta frequentemente, questa ora è la mia vita.
Ho deciso di intraprendere questo viaggio per il mondo per molti motivi.
Forse quello più importante è stato quando mi sono posto una domanda :
Se la tua vita fosse un’opera d’arte andresti a vederla? Useresti il tuo tempo e il tuo denaro per andare a vedere quest’opera?
Mi sono fatto questa domanda e mi sono detto: io personalmente vado a vedere una mostra o un’opera d’arte solo se credo che sia bella o se abbia qualcosa da insegnarmi ed è qui che ho pensato alla mia vita.
Andrei a vederla?
Non ero così convinto della risposta e quindi ho pensato che probabilmente andare a fare un giro del mondo a piedi mi avrebbe permesso di raccontare storie e di dare valore alla mia esistenza.
Un altro motivo che mi ha spinto a voler affrontare un’avventura di questa portata è stata la voglia di mettermi in crisi, che é differente dal voler mettersi in discussione.
Il termine crisi deriva da una parola greca che significa giudizio.
Quando ti metti in crisi vai a rompere il tuo sistema di giudizio, quello con cui ti rapporti alla realtà e al mondo materiale.
Entrare in crisi vuol dire riparametrare tutto il tuo modo di interpretare la realtà ed era quello di cui avevo voglia dopo aver vissuto una vita tranquilla, seppur comunque molto emozionante e gratificante.
Naturalmente ho deciso di fare questo viaggio anche perché amo camminare, dopo aver fatto il cammino di Santiago mi sono detto: perché non posso farlo a un livello massimo, come per esempio fare il giro del mondo a piedi?
2. Tutto questo è davvero indescrivibile Nico e tu sei una grande forza, amo le persone che si fanno tante domande e che poi cercano in ogni modo di trovare le risposte come stai facendo tu.
Di che viaggio si tratta, che paesi toccherai? Racconta.
Questo è un viaggio alla scoperta della bellezza attraverso un aspetto spesso trascurato in questa società, che è: la lentezza.
Sono convinto che la lentezza permetta alla bellezza di scoprirsi attraverso la diversità.
In questo momento sto attraversando il deserto di Atacama a piedi e qualcuno potrebbe pensare che il paesaggio sia sempre uguale e che ci si possa annoiare.
Ebbene, posso dire con certezza che non è assolutamente vero.
Sto vedendo delle cose incredibili e un susseguirsi di paesaggi sempre diversi ogni giorno e più volte al giorno.
Se per esempio avessi percorso questa parte di mondo in macchina non avrei mai potuto notare tante meraviglie nascoste.
Come l’altro giorno che ho visto in un tratto di fango delle ragnatele bellissime che formavano dei disegni, dei ghirigori, degli arabeschi tra queste placche argillose bellissime.
Una cosa mai vista prima davvero.
È incredibile la grande bellezza misteriosa della natura.
O come un’altra volta ancora quando sono passato tra la Pampa del Tamarugal che è un deserto di sale dentro il deserto, meraviglioso, uno spettacolo naturale pazzesco.
Poi ho visto dune di ogni tipo, terriccio, tantissima ghiaia e capisco sempre più che solo grazie alla lentezza vedo le diverse forme con le quali il deserto si rappresenta e colgo la sua bellezza più autentica.
Ho compreso più che mai che senza la lentezza ci perdiamo molto.
Inoltre si tratta di un viaggio nato anche per la ricerca dell’essenziale, vivere un continuo confronto con la natura e i propri limiti senza regole, norme e leggi proprie del sistema di cui facciamo parte.
In questo viaggio mi trovo a far fronte a me stesso e alle sfide, solo grazie alle mie capacità, e questo fattore è in grado di mostrarmi davvero ciò di cui ho bisogno e mi permette di conoscere i miei veri istinti.
Invece i paesi che ho toccato e che toccherò sono: Europa Occidentale, ho attraversato l’Atlantico con un veliero, Caraibi, Panama, Ecuador, Perù, Cile, Australia, Sud est Asiatico fino alla Turchia, Indonesia, India, Pakistan, Cina, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran, Georgia e i Balcani.
Naturalmente potrebbero esserci delle variazioni.
3. Incredibile se penso al fatto che tutto questo lo farai camminando, davvero complimenti per questa scelta meravigliosa e immagino già attraverso la lentezza quante cose vedrai.
Ti é capitato qualche episodio particolare che vuoi raccontarci?
Di episodi particolari potrei raccontarne almeno un centinaio ma vi racconto quelli più recenti e significativi.
Dovete sapere che qui in Cile, dove mi trovo ora, mi capita spesso di rimanere sconvolto dalla fantastica gentilezza delle persone.
Succede spesso che mentre cammino per strada tantissima gente si ferma in macchina e mi regala cibo e acqua.
Solo oggi mi hanno regalato una bottiglia di succo alla pesca, due bottigliette d’acqua e una bottiglia di Gatorade.
Ho poi rincontrato un camionista che avevo già conosciuto giorni prima che mi ha regalato 10 euro con cui ho mangiato al ristorante e dove poi mi sono stati regalati lì altri 5 euro.
Sono stato ospitato da famiglie cilene con cui ho creato un rapporto bellissimo e che mi hanno contattato sui social vedendo che sarei passato vicino casa loro.
Mi sono sentito a casa sempre, abbiamo cucinato piatti italiani e abbiamo fatto festa.
Un’altra volta invece ho conosciuto degli artisti di strada in Perù mentre campeggiavo su una laguna meravigliosa, la laguna Paron, a 4000 metri, e questo incontro mi ha segnato molto.
Ho incontrato persone fantastiche che mi hanno fatto apprezzare davvero quello che sto facendo e mi hanno spronato ancor di più a continuare il mio cammino.
Mi hanno insegnato a credere maggiormente in quello che sto facendo e non è cosa da poco.
Un ultimo episodio entusiasmante che vi racconto è stato il mio attraversamento dell’Atlantico a bordo di un veliero.
Ho passato 33 giorni in isolamento con altre due persone ed è stato un isolamento molto diverso dal lockdown scorso che tutti abbiamo passato, naturalmente.
Immaginate tre persone sconosciute stare in un perimetro di 40 passi tutto il giorno, senza connessione, a navigare con la compagnia di delfini, squali e una meravigliosa balena che è stata con noi per ben due giorni.
Ho vissuto quei giorni onirici perdendomi in albe a tramonti mozzafiato e siamo incappati anche in una tempesta un giorno, indescrivibile.
Ho vissuto un film e provato delle emozioni molto difficili da descrivere a parole.
4. Io ho letteralmente i brividi perché comprendo a fondo tutto ciò che stai vivendo e posso giurarti che non ti dimenticherai mai tutto ciò.
Queste d’altronde sono le cose per cui vale la pena vivere.
Ma come ti mantieni per fare un viaggio così?
Principalmente ho 3 modi:
– i risparmi accumulati con il lavoro
– le donazioni con i social
– gli sponsor tra cui “Officine Cobalchini”
5. Credi che bisogna essere ricchi per fare un viaggio del genere o per viaggiare in generale?
Certo.
Ricchi di curiosità, di voglia di cambiare e ricchi di desiderio di mettersi in discussione.
A volte bisogna anche accettare di saltare pasti e avere un grande spirito di adattamento.
In poche parole ricchi sì ma non di monete e ne sono la dimostrazione tantissimi viaggiatori che sto incontrando.
I soldi sono utili in questa vita ma non sono indispensabili.
Con i soldi riesci a fare le cose più velocemente ma nulla di più.
7. Penso esattamente tutto ciò. Credi che questa esperienza segnerà la tua vita e la arricchirà in qualche modo?
Direi proprio di sì, se avessi pensato che questo viaggio non mi avrebbe lasciato nulla non sarei mai partito.
Già dopo solo un anno e mezzo ha arricchito la mia vita in modo esponenziale, ho imparato ad autogestirmi, stare da solo, ridere delle disavventure.
Prendo la vita con molta più filosofia, rido di più e prendo tutto con molta più leggerezza.
Cose che non avrei mai imparato se non fossi partito e avessi vissuto una vita più tranquilla diciamo.
8. Cosa puoi consigliare a tutte quelle persone che vorrebbero viaggiare ma non trovano il coraggio?
Innanzitutto bisogna porre delle domande a queste persone e chiedergli:
“Perché non hai il coraggio di viaggiare? Hai paura dei pregiudizi? Hai paura che ti succeda qualcosa o magari temi di rimanere senza soldi?”
Bisogna comprendere anche che chi non ha il coraggio di viaggiare non deve farlo per forza a tutti i costi o seguire una moda, il viaggio vero non è per tutti.
Forse ora non è il loro momento, quando sarà forse lo faranno.
9. Pensi che viaggiare sia importante al giorno d’oggi soprattutto per i giovani?
Viaggiare è importante per i giovani ma non è fondamentale se in questo momento non se la sentono.
Ripeto che non è mai buona idea forzare le cose e bisognerebbe andare sempre a fondo alle questioni.
Bisogna spiegare ai giovani che viaggiare non significa solo cambiare luogo o vedere cose ma cambiare il modo di vedere le cose, entrando dentro se stessi, uscire dalla zona di comfort e comprendere che il mondo è vario e che ci sono altre realtà oltre a quella conosciuta.
Penso che ai giovani direi di farsi delle domande e prima di viaggiare comprendere a fondo cosa significa questo.
Un’altra cosa che ci tenevo a dire è che tutti noi, giovani o meno, dovremmo iniziare a considerare il viaggio in chiave ecologica perché seriamente l’emergenza climatica è l’emergenza più grande degli ultimi tempi e lo sarà sempre di più andando avanti.
Prendersi un aereo per fare un weekend in qualche città non è viaggiare e ha un’impronta devastante sull’ambiente.
Viaggiare perché è figo è una cosa ridicola, dannosa e inutile.
Per questo ho scelto di viaggiare camminando, anche per far vedere che si può farlo senza avere un impatto allucinante sul nostro pianeta.
È ovvio che ci vuole più tempo, ma se uno lo desidera davvero lo fa.
Fare meno viaggi ma farli meglio, più lentamente, potrebbe essere una magnifica soluzione a questo grande problema comune che stiamo vivendo.
Imparare la lentezza in questo mondo che corre frenetico è la chiave di volta per risolvere molti problemi, interni e soprattutto esterni.
10. Hai un tuo motto con cui concludere questa intervista?
Ne ho ben due:
Viaggiare comporta perdere la propria identità
Dio è una scelta
Se volete camminare con Nico seguitelo su Instagram a questo link

Ciao sono Giulia, viaggiatrice zaino in spalla, copywriter e amante della vita in tutti i suoi aspetti. Il mio scopo è quello di ispirare le persone, attraverso le mie parole, a scoprire il mondo, vivere la vita che desiderano davvero, valorizzare il proprio limitato tempo e sorridere sempre.